Nell’anno 3000 il mondo ha finalmente trovato il suo equilibrio perfetto: l’energia atomica pulita e illimitata ha permesso uno sviluppo tecnologico prodigioso e tutti gli esseri umani convivono in pace e armonia in città smisurate e magnifiche, finalmente liberi dalla schiavitù del lavoro.
Un giorno però, inspiegabilmente, il moto di rotazione della Terra rallenta sempre più, fino a fermarsi: un emisfero piomba nel gelo e nel buio perenne, l’altro è bruciato dalla potenza distruttiva del Sole, ed è la morte per milioni di persone. Soltanto lungo la sottile striscia di territorio della zona crepuscolare la vita è ancora possibile, e poiché l’aiuto dei marziani tarda ad arrivare, per accaparrarsene un lembo i governi della Terra si dichiarano guerra fra loro, e i popoli cadono nella barbarie. E se, per il giovane Sherry Dikson, c’è in ballo anche la misteriosa scomparsa della fidanzata, il dramma globale diventa anche un incubo personale senza fine.
Ultimo romanzo di Ciancimino, pubblicato postumo nel 1936, Come si fermò la Terra è uno dei più noti esempi dell’ingenua ma sempre divertente protofantascienza italiana di inizio Novecento.
Con la prefazione di Edgardo Rodia e le illustrazioni originali di E. Gallieni.
Copertina di Riccardo Fabiani.