Erano “i giornalini” che volevamo da piccoli. Albetti di un’ottantina, forse cento pagine, si riconoscevano subito: lo sfondo di un colore pieno, un pastello giallo, o azzurro, o verde. E davanti, il personaggio in una posa bizzarra e una situazione comica. Braccio di Ferro e i comprimari Timoteo, Poldo e Trinchetto, Geppo il diavolo buono, la forzuta Nonna Abelarda, Soldino, Trottolino, Gatto Felix e tanti, tanti altri. Leggerli era una festa. Erano i fumetti dell’editore Renato Bianconi.
Siamo nei primi anni Settanta quando Bianconi chiama a raccolta i suoi autori di punta: «Ho bisogno di un fumetto nuovo!» dice. Erano da poco scaduti i diritti del Pinocchio di Collodi. Salta fuori l’idea, all’editore piace, e di lì a poco avviene la magia. I suggestivi personaggi del romanzo per bambini più famoso del mondo vengono catapultati nell’eccentrico universo bianconiano: avventure fantasiose in scenari inediti, gag divertenti e strampalate, trame che, nella loro semplicità di lettura, non sono affatto prive di spunti di riflessione per il lettore adulto.
Pinocchio di Sandro Dossi e Alberico Motta è una raccolta delle migliori avventure comparse negli albetti bianconiani di Pinocchio fra il 1974 e il 1976, scritte e disegnate da due protagonisti assoluti del fumetto umoristico italiano. Con un ricco apparato critico a firma di Luca Boschi, Andrea Leggeri e Giuseppe Pollicelli.