Dalla terrazza del dottor Torresi, sotto il limpido cielo di una notte d’estate romana, la giovane Clelia sogna di fantastici mondi che potrebbero celarsi nell’immensità dell’universo al di là delle stelle. Poi un’idea: Clelia aveva già dato mostra in vita sua di straordinarie doti di veggenza, e perché dunque non andare con la mente lassù dove nessuno prima aveva osato? Attraverso un «sonno magnetico» indotto in ipnosi dal dottore, Clelia conosce così l’eden venusiano, abitato da una razza evoluta di uomini altissimi e sempre giovani, e le lande dei marziani, pigmei dall’aspetto primitivo eppure dotati di tecnologie avanzatissime.
Il pianeta venere e i suoi abitanti (uscito a fascicoli nel 1904) e Gli abitanti di Marte (pubblicato a puntate fra il 1905 e il 1906) di Gaspare Freddi, sfruttando una curiosa variante sul tema dell’ipnosi mesmerica tanto in voga nelle ricerche scientifiche e nella letteratura popolare a cavallo fra Ottocento e Novecento, ci raccontano in chiave fantastica di utopici e idee di progresso. E per l’essere umano è, in entrambi i casi, una lezione di civiltà e altruismo.
Con la prefazione di Matteo Maculotti e le illustrazioni originali di Ottavio Rodella (Tavio).
Illustrazione di copertina di Riccardo Fabiani.