Emilio Salgari nasce a Verona il 21 agosto 1862 da Luigi, negoziante di stoffe. Nel 1878 si iscrive all’Istituto Tecnico e di Marina Mercantile di Venezia ma, dopo aver frequentato il secondo corso per capitani di gran cabotaggio, abbandona gli studi.

Esordisce come scrittore nel 1883 con un racconto sul giornale illustrato “La Valigia” di Milano. Nello stesso anno diventa redattore del giornale “La Nuova Arena” di Verona, e vi scrive storie usando anche gli pseudonimi Ammiragliador e Emilius. Nel marzo 1885 è redattore de “L’Arena” e, il 25 settembre, si batte a duello con un collega del quotidiano veronese “L’Adige”.

Il 30 gennaio 1892 sposa Ida Peruzzi, attrice dilettante, e nell’ultimo decennio del secolo si trasferisce a Sampierdarena, mette al mondo quattro figli e pubblica molti dei suoi titoli più famosi, fra cui Il corsaro nero.

Nel 1904 fonda e dirige il settimanale “Per Terra e per Mare”, pubblicato da Donath a Genova sino al giugno 1906, quando scinde il contratto con l’editore e si lega in esclusiva a Bemporad di Firenze.

Intanto i suoi lavori ottengono un successo enorme, non solo in Italia.

Il lavoro frenetico, le preoccupazioni economiche, l’invadenza dei numerosi imitatori, l’isolamento, l’assenza di riconoscimenti da parte della critica, le precarietà di salute, gli provocano una grave depressione.

Nell’aprile del 1911, un frettoloso ricovero coatto della moglie in manicomio, avvenuto in un momento di povertà assoluta, lo spinge al suicidio, tre giorni dopo aver scritto le lettere di addio.

Considerato il creatore del genere avventuroso in Italia, ha scritto circa novanta romanzi in neppure trent’anni di attività, e oltre cento racconti.

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