Quando la morte improvvisa lo colse nella primavera del 1946 a cinquantatré anni, Alexander Alekhine era ancora il Campione del mondo in carica e il più devoto adepto della dea Caissa. I penosi anni della guerra appena trascorsi non gli avevano impedito di dedicarsi agli sporadici tornei internazionali, alle esibizioni simultanee in giro per l’Europa e soprattutto al suo illuminato lavoro di ricerca – celebri sono i suoi taccuini manoscritti densi di analisi − teso a sviscerare i più reconditi misteri del gioco degli scacchi.
I tre testi qui raccolti sono le ultime fatiche analitiche di Alekhine, pubblicate postume nel 1946 in Spagna e finora inedite in Italia. Due commentari di partite, Il match Euwe – Alekhine per il Campionato del mondo 1937 e Il match Reshevsky – Kashdan per il Campionato degli Stati Uniti 1942, e il singolare resoconto della sua attività di istruttore nel Corso di scacchi ad Arturo Pomar.
Con la prefazione di Federico Cenci.